Secondo vari autori il tennis è un’attività Open Skills dove il giocatore affronta situazioni sempre diverse alle quali deve rispondere rapidamente ed in maniera adeguata; uno sport individuale dove il giocatore è l’unico protagonista e l’unico responsabile del risultato.
Il tennis è uno sport che non prevede, durante lo svolgimento del match, nè coaching, né time out: il giocatore è da solo sia nell’elaborare la tattica di gioco che nel gestire momenti di sconforto e di difficoltà; uno sport in cui non esiste la possibilità di pareggio: da un match si può uscire solo vincitori o vinti; uno sport in cui non esistono limiti di tempo: non è possibile prevedere quale sarà la durata di un incontro, quindi il giocatore potrà andare incontro a momenti di stanchezza e di calo, sia fisico che mentale;
Il tennis è uno sport in cui vi è la compresenza di fattori tecnici, tattici, fisici e psicologici.
Il giocatore moderno deve essere in possesso di tecnica, strategia, condizionamento fisico e qualità psicologiche. Nel dettaglio la prestazione di un giocatore sarà dunque condizionata contemporaneamente da:

  • requisiti tecnico-tattici, ovvero la capacità di eseguire movimenti efficienti ed efficaci, adatti a risolvere le differenti situazioni di gioco;
  • requisiti condizionali, ovvero la resistenza, la forza e la velocità;
  • requisiti psicologici, ovvero la capacità di controllare in maniera ottimale gli aspetti emozionali.
    In tema di qualità fisiche prioritarie nel tennista sono: Forza, forza specifica-speciale resistenza alla velocità , potenza aerobica con il giocatore che deve possedere.

Nello sport ormai è riconosciuta l’importante relazione tra stati mentali e prestazione, tra le abilità mentali e quelle fisiche nella più ampia accezione. Entrambe possono essere allenate e per poterlo fare devo “quantificarle e suddividerle” per sapere quali sono più importanti e specifiche per una determinata disciplina e o quali determina il potenziale del nostro atleta.
Le abilità mentali allora possono essere apprese, sviluppate e perfezionate; gli psicologi dello sport hanno messo a punto a tale scopo procedure e programmi di allenamento.
Martens (1997) distingue nella preparazione mentale le fasi di educazione, acquisizione ed allenamento: gli atleti, innanzitutto, dovrebbero essere informati circa la natura delle abilità ed i loro influssi sulla prestazione; dovrebbero successivamente seguire un programma strutturato per acquisire ed affinare le abilità da integrare poi nelle routine personali di allenamento e gara. È anche importante che imparino ad applicare le abilità apprese in condizioni di affaticamento e stress. Le abilità mentali di base nello sport secondo Martens sono:

  1. controllo dell’attenzione
  2. gestione dello stress
  3. controllo delle immagini
  4. modulazione dell’arousal
  5. formulazione degli obiettivi

(Bisogna inoltre aggiungere anche il “controllo dei pensieri” per integrare il modello di Martens).
Un altro autore Vealey (1998) propone un approccio olistico all’allenamento che enfatizzi la crescita della persona nella sua globalità. Suddivide le abilità mentali finalizzate a migliorare la performance sportiva in: Abilità di base, di prestazione e quelle facilitatorie, e metodi per conseguirle in metodi di base e di allenamento.
L’autore divide le abilità di base in : volizione, consapevolezza di sé e autostima; le abilità di prestazione in : fiducia in sé, arousal fisico ottimale, attenzione ottimale, e le facilitatorie in abilità interpersonali e la gestione dello stile di vita.
Secondo vari autori 5 abilità mentali che sono alla base della massima espressione di sé all’interno della performance sono:

– La capacità di individuare e definire l’obiettivo;
– La capacità di recupero psico- fisico;
– L’abilità di concentrazione;
– La capacità di tollerare mentalmente la fatica;
– La capacità di gestire l’ansia pre-gara e le emozioni negative.

Quali sono le caratteristiche mentali del tennista?

Secondo alcune ricerche compiute dal’ ITF (International Tennis Federation), le principali caratteristiche mentali legate al gioco del tennis sono:

  1. Decisioni da prendere velocemente (decision making)
  2. Tanto tempo per pensare durante la partita
  3. Non conoscenza del tempo e della durata di gioco
  4. Nessuna possibilità di sostituzione (a parte in alcuni tornei a squadre)
  5. Capacità di giocare su diverse superfici
  6. Importanza uguale in tutti i punti e i momenti del gioco

Oltre a queste, tutte le altre caratteristiche (o difficoltà) che sono state stilate, riguardano quindi la capacità del tennista di mantenere alta la concentrazione, di avere un alto livello di resilienza di fronte alle difficoltà, di essere capace di adattarsi a tutte le caratteristiche del campo o del torneo che deve affrontare.

Le 5 tipologie di giocatore (Da centro tecnico federale F.I.T.)

Attaccante da fondo
• caratteristiche mentali

– energico
– solido
– combattivo
– motivato

Contrattaccante da fondo
• caratteristiche mentali

– tenace
– paziente
– resiliente
– giustamente emozionato

Completo a tutto campo
• caratteristiche mentali

– strategico
– equilibrato
– eclettico
– intelligente

Serve and volley
• caratteristiche mentali

– coraggioso
– reattivo
– temerario
– concentrato

Attacking player
• caratteristiche mentali

– audace
– determinato
– flessibile
– autoconvinto

La forza mentale può essere rappresentata come un tempio sorretto da 4 colonne portanti (M.E.C.A) Da Daino (Lezioni FIT)

  1. Motivazione
  2. Emozione
  3. Concentrazione
  4. Autoconvinzione

A mio giudizio se dovessi scegliere le 3 abilità mentali più importanti per il tennista sono:
Gestire le emozioni
Gestire l’errore
Resistenza e resilienza

Rimarco però alcuni aspetti che non so se si comprendere nelle abilità mentali, ma di certo ritengo importanti:

  • Il coping e le sue strategie:

Il termine “coping”, dall’inglese to cope che significa “fronteggiare”, indica gli sforzi cognitivi e comportamentali compiuti da un individuo per affrontare e gestire eventi stressanti, reali o percepiti come tali.

  • Lo switching:

Lo switching comporta invece la alternanza tra due fuochi attentivi: essi non devono essere attenzionati contemporaneamente (come nell’attenzione divisa) ma occorre passare rapidamente dall’uno all’altro quando il compito lo richiede. Alterazioni nella abilità di shifting attentivo conducono da un lato alla perseverazione, cioè alla incapacità a staccarsi da un focus attentivo quando esso diventa inappropriato al compito; all’estremo opposto, comportano il passaggio immotivato e incontrollato da un focus all’altro.
Ovviamente l’attenzione e la concentrazione in uno sport individuale come il tennis, open skill, sono imprescindibili.
La spinta fondamentale viene, come in ogni situazione di apprendimento, dalla motivazione fondata su vari desideri e bisogni: successo, vittoria, miglioramento delle proprie abilità, essere apprezzato e rispettato, superare i propri limiti e/o quelli dell’avversario. Le motivazioni, devono essere supportate ed alimentate da sentimenti ed emozioni positive che solo un goal-setting (formulazione di obiettivi) ed un locus of control (attribuzione di causalità) adatti, regolati ed equilibrati possono creare e mantenere.

Metodi per lo sviluppo delle abilità mentali

  • Allenamento fisico
  • Educazione
  • Goal setting
  • Imagery
  • Rilassamento fisico
  • Controllo dei pensieri

Nello specifico un percorso di mental training che dovrebbe tenere presente:

  1. Motivazione
  2. Concentrazione
  3. Gestione dei pensieri
  4. Gestione dell’arousal
  5. Motivazione

Le abilità di prestazione sono quelle tradizionali enfatizzate da molti psicologi dello sport, ad esempio per ottimizzare l’arousal e l’attenzione. Le abilità facilitatorie, infine, non influenzano direttamente la prestazione ma una volta acquisite agevolano il comportamento nello sport così come nelle altre aree della vita. La pratica motoria e l’educazione sono incluse nei metodi di base; le abilità mentali, infatti, sono stimolate dall’allenamento fisico e dalla comprensione dei processi psichici e corporei che influenzano la prestazione. Tutte queste abilità sono strettamente collegate tra loro e interdipendenti: lo sviluppo di una qualsiasi di esse si riflette positivamente sulle altre. Ad esempio, per mezzo della visualizzazione di scene adeguate non solo si incrementano le abilità immaginative, ma si impara anche a controllare lo stress della gara, elevare o diminuire il livello di arousal, aumentare la concentrazione e rafforzare l’impegno per conseguire gli obiettivi. Martens sottolinea come i benefici che derivano dall’allenamento di queste abilità mentali di base possano essere estesi agli altri settori della vita quotidiana, per realizzare al meglio le proprie potenzialità.

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